La nuova PMC privata di Putin: Espanola

Diego Remaggi
4 min readJan 12, 2024

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La Russia ha dichiarato lo scorso luglio che avrebbe valutato la possibilità di regolarizzare diverse PMC private presenti nel paese, che legalmente non sono mai esistite. Il grande pubblico fino a quel momento aveva conosciuto essenzialmente l’operato di una di esse, la Wagner che, come ricordò il protavoce del Cremlino Dmitry Peskov “Dal punto di vista legale non è mai esistita”, sottolineandone lo status come “puttosto complicato”.

Non parliamo più dei cosiddetti kontraktniki che operavano sin dagli albori delle attività belliche di Putin in Cecenia, ma di vere e proprie compagnie che — con l’aumentare della necessità di uomini da impiegare sul campo — sono diventate parte, in ombra, della politica estera russa.

Il sito OSINT Ucraino Molfar ha individuato almeno 37 PMC russe, cercando di capire in che modo si finanziano e come vengono subordinate nella loro attività. Secondo Molfar tutte le PMC presenti in Russia sarebbero riconducibili a Mosca, questo implica controlli praticamente assenti (essendo de facto illegali) e possibili arresti solo nel caso in cui venga meno il rappporto di fiducia con i piani alti del governo (si suppone che a Prighozin sia toccata proprio questa sorte).

Schema delle connessioni delle PMC russe: tutte le società sono direttamente o indirettamente collegate al Cremlino (molfar.com)

Le compagnie militari private russe opererebbero in 34 diversi paesi, essenzialmente in Ucraina a partire dal 2022, ma hanno visto un notevole sviluppo a partire dal 2015. Tra esse c’è anche la Patriot, legata al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, presente nella battaglia per la conquista di Bakhmut. Alcune negli anni, sono state chiuse, solamente 11 sono nate dopo il 2022 e fino a 9 mesi fa erano presenti oltre che in Ucraina, essenzialmente in Siria, Iraq e Rep. Centrafricana. A farla da padrone nel 2023 è stata la Wagner, presente in 18 paesi, seguita dalla Patriot in 7 paesi, ENOT in 6 paesi, “Redoubt”, “MAR”, “Yastreb”, “Antiterror-Eagle”, “Moran Security Service” in 5 nazioni ciascuna, e altre PMC in 3 zone diverse.

Secondo quanto voluto dalla dottrina Gerasimov, molte delle PMC menzionate avrebbero operato da subito in in guerre ibride senza provocare aggressioni “convenzionali” e al loro finanziamento avrebbero ovviamente partecipato uomini d’affari, sicuri di ottenere un ottimo tornaconto (non è un caso che molte PMC controllano sedi di risorse naturali come petrolio, oro e diamanti). Al Cremlino d’altro canto ha sempre fatto comodo avere a disposizione volontari sulla cui sorte non avere alcuna responsabilità.

Yevgeny Prigozhin, attualmente morto, era il titolare della PMC Wagner

Dopo il 2023 la situazione è cambiata. Secondo l’intelligence ucraina è Putin stesso (il partito Russia Unita) ad avere iniziato a reclutare un proprio esercito per combattere in Ucraina. Il nome di cui si parla è Espanola e deriverebbe da una costola del battaglione Vostok, già presente nella regione di Donetsk. Fondato da Alexander Khodakovsky, un disertore del Servizio di sicurezza ucraino, il battaglione comprendeva diversi combattenti che fecero esperienza nella seconda guerra cecena e nel conflitto contro la Georgia. La BBC ha indagato sullla composizione del Vostok e ha confermato la presenza di ucraini non addestrati delle repubbliche separatiste, volontari russi, cittadini colombiani e di altre nazionalità.

Per far parte della nuova PMC russa si partirebbe da almeno 6 mesi di contratto ad iniziare dai “cosiddetti “ultras” del calcio, radicali russi di ogni tipo, in particolare simpatizzanti dell’ideologia nazista, nonché civili comuni dei “sudditi” impoveriti della Russia e dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina — questi ultimi vengono utilizzati in assalti di operazioni “carne” per creare lo status di “unità di combattimento. Ai centri di reclutamento Espanola che operano nei territori ucraini occupati — chiarisce l’agenzia di intelligence militare ucraina -, ai volontari vengono promessi 220.000 rubli [circa 2.391 dollari] al mese per la partecipazione diretta alle ostilità contro l’Ucraina”. Da Kyiv sono certi che chi si arruolerà nella PMC di Russia Unita potrà anche contare su pagamenti assicurativi in caso di ferite o di morte, la motivazione finanziaria sarebbe però slamente un qualcosa di facciata. “Per la maggior parte delle reclute, il primo combattimento è un biglietto di sola andata. I russi non portano via dal campo di battaglia i morti e i feriti gravi tra la ‘carne da cannone’ reclutata, ma li archiviano come ‘persone scomparse’ per non pagare ai parenti i rubli per il capofamiglia mandato a morire da Mosca”, spiega ancora l’intelligence ucraina.

Nel caso in cui l’Espanola diventasse la prima PMC privata di un partito politico rappresenterebbe l’inizio di una nuova fase per la guerra e non solo. Prima di tutto perché sarebbe impossibile, in futuro, negare la presenza di “omini verdi” in territori ancora da conquistare tramite referndum (c’è dell’ironia, ovviamente) e poi perché un presidente (ammesso che Putin vinca le elezioni) potrebbe avere il proprio esercito personale alternativo a quello regolare, da usare magari in caso di colpo di stato? Non lo sappiamo.

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Diego Remaggi

Nato in una città chiamata La Pace, abituato a vivere in un mondo di guerra. Scrivo di giornalismo e geopolitica. Email: diego.remaggi@pm.me